Perdere il lavoro improvvisamente o non riuscire a trovarlo dopo anni di studio e formazione, rappresenta uno dei momenti più angoscianti della vita di una persona.
La disoccupazione è uno dei problemi sociali più sentiti da sempre.
Non riuscire a sostenersi o vedere costantemente mortificate le proprie legittime aspettative può portare a situazioni di grave frustrazione, con danni alla salute che non si possono sottovalutare.
La disoccupazione rappresenta, dunque, un problema che la politica cerca di risolvere, da quando esistono le organizzazioni sociali, attraverso determinate scelte.
Storicamente ricordiamo le tragiche guerre di conquista che avevano anche lo scopo di impiegare la forza lavoro in esubero nel proprio territorio. In seguito gli Stati si sono strutturati entro confini ben definiti e, nella maggior parte dei casi, la valvola di sfogo è stata l’emigrazione a ondate di “padri di famiglia” verso quei Paesi che offrivano più opportunità lavorative.
Si partiva per cercar fortuna anche oltreoceano. Negli ultimi decenni specie, nei vari continenti, si è cercato di affrontare il problema attraverso soluzioni politiche di tipo macroeconomico.
Soluzioni di tipo liberista o socialista hanno attraversato i venti della storia e attualmente l’elaborazione dei dati attraverso misure algoritmiche cercano di dare soluzioni econometriche alle problematiche sociali contemporanee tra cui, appunto, la disoccupazione.
In Italia il tasso di disoccupazione attualmente è del 7,4%, nello specifico quello giovanile è del 21,3%.
In questa situazione (comunque migliorata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) è essenziale affrontare in modo definitivo e strutturato l’annoso problema dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.
Siamo nell’era dell’informatica. Ormai i cittadini sono abituati ad interagire con la PA attraverso la nuova tecnologia.
Sarebbe opportuno, a questo punto, realizzare presso il sito del Ministero del lavoro, un programma molto semplificato e gratuito che permetta ai datori di lavoro e ai disoccupati di incontrarsi in rete.
Immaginiamo un link dedicato che contiene due aree o box iconici e schematici in cui possono inserire dati sia i richiedenti lavoro (nome, cognome, indirizzo, curriculum o lavoro richiesto, numero cell., ecc.), che gli offerenti ( nome dell’attività, esigenza professionale, ecc.).
Gli utenti potrebbero così interagire senza quasi bisogno del controllo serrato del sito da parte del personale amministrativo.
Questo link potrebbe a livello iconico rappresentare l’Italia con tutti i comuni e le regioni.
Cliccando su determinati territori si può avere la possibilità di incrociare varie esigenze, in modo semplice e riservato.
Questa mappa digitale, ovviamente deve essere improntata nella massima semplicità possibile in modo da dare la possibilità a tutti di usufruirne.
Se le esigenze si incrociano, un potenziale datore di lavoro può contattare la risorsa cercata privatamente e lo stesso può fare il disoccupato.
Ovviamente questo meccanismo si può sviluppare anche a livello europeo. In questo caso la mappa su cui cliccare è l’intero continente.
Cristina Palumbo